TERRORE IN EUROPA, UN COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO CULTURALE REGNO DELLE DUE SICILIE, “CARDINALE RUFFO DI CALABRIA”

ANTONIO PIZZINella notte tra il 13 e 14 novembre a Parigi, al centro della città in luoghi ad alta densità di frequentazione di persone, vi sono stati diversi focolai di terrorismo localizzati nella 10^ e 11^ Arrondissement, precisamente nella sala concerti Bataclan e nel locale Petit Cambog oltre che nei caffè adiacenti. Nel corso degli attentati i sovversivi compirono degli eccidi profondendo il terrore, su inermi passanti e avventori, sparando su di loro con fucili a pompa caricati a pallettoni e Kalashnikov. Stranamente il tutto si trova nei pressi della redazione del giornale Charlie Hebdo il tristemente famoso editoriale satirico coinvolto, qualche tempo fa, in un altro attentato con diverse vittime. Altro luogo oggetto della strage è stato il campo da calcio di Parigi dove si svolgeva l’incontro Germania Francia; un terrorista si fece esplodere mentre era in fuga. Fin qui la cronaca degli eventi.

Tale attentato è deprecabile quindi da condannare senza alcuna remora, però, qualche considerazione in merito bisogna pur farla affinché non si scivoli nei soliti stereotipi non facendo risaltare gli errori commessi nel passato e far si che ciò che è accaduto non avvenga in futuro. La prima considerazione é rivolta al comportamento della Francia relativamente alla politica estera. Questa è stata la nazione che immediatamente si chiamò fuori dalla responsabilità di contrastare il flusso incondizionato di emigranti clandestini verso le coste italiane e greche le quali rappresentano il primo approdo in Europa. Stranamente gli ultimi due attentati sono messi in atto subito dopo che il paese d’oltralpe ha preso l’iniziativa di intervenire, senza alcun movente probante, alla destabilizzazione della Libia. Tale stato crede di essere onnipotente, combina guai poi sono gli altri a doverci mettere una pezza. Inoltre l’Europa ha delle grandissime responsabilità in tutto ciò, ne è testimone il dilagare incontrastato degli emigranti clandestini che a migliaia ci hanno invasi senza alcun controllo o identificazione. Facciamo una considerazione in modo semplicissimo. Supponiamo che tra questa enorme massa di profughi legittimi vi sia l’1% di gente potenzialmente terrorista, ci ritroviamo già invasi da una forza combattente enorme senza alcuna paura d’immolarsi per la causa islamica, anzi ritiene che sia il viatico per la conquista del Paradiso al grido di Hallah Akbar. Altra enorme responsabilità dei vari governi europei è quella di avere permesso che siano dimenticate le nostre radici “giudaiche cristiane” snaturando tutto ciò che avevamo di più sacro.

Non dimentichiamo che l’Impero Ottomano, fino alla conclusione della 1^ guerra mondiale, era una potenza di tutto rispetto. In tempi passati si espandeva dal golfo Persico fino alla Spagna e a nord lambiva l’Austria minacciando Vienna. Il suo esercito fu arrestato dal Principe Eugenio di Savoia Carignano. Furono anche colonizzatori oculati, eccellevano nelle scienze, arti e architettura, le loro vestigia ancora lo testimoniano in Sicilia e Spagna. Ora sono in difficoltà e si difendono in modo, a dir poco, fuori delle regole e con molta crudeltà, ciò è il risultato di quello che hanno subitoLa storia del terrorismo islamico moderno parte da molto lontano. Facciamo un veloce excursus per dare dei punti di riferimento a chi volesse approfondire l’argomento. Fino all’anno 1979 regnava in Iran Mohammad Reza Pahlavi che aveva come referente la Russia a proteggerlo dagli appetiti occidentali, con essa aveva aperto dei corridoi preferenziali per gli scambi commerciali. Tutto ciò non era gradito alle potenze del blocco avverso per cui questi attizzavano il popolo contro il monarca, nel mentre la Francia ospitava Khomeyni attendendo il momento propizio per sostituirlo allo Scia. Ciò avvenne quando gli Stati Uniti riuscirono a fare sollevare gli iraniani e mettere in cattedra l’Ayatollà. Questi poi si comportò in modo diverso di come erano gli accordi presi con i suoi protettori per cui arrivarono ai ferri corti; c’è da premettere che l’Iran è di credo Sciita. Per tutto ciò gli USA dovettero cambiare politica e con varie provocazioni riuscirono a far si che gli iraniani commettessero un passo azzardato, ciò avvenne con l’irruzione  della loro ambasciata a Teheran.

Successivamente l’esercito statunitense con un colpo di mano cercò di liberare il personale della sede diplomatica ma non ci riuscì, con il risultato disastroso che tutti conosciamo. Non potendo dichiarare guerra all’Iran perché protetto dalla Russia gli americani dovettero trovare un soggetto che potesse fare la guerra per loro conto. L’utile idiota fu Saddam Hussein, Sunnita presidente dell’Iraq con velleità espansionistiche nella zona del Golfo, il quale s’imbarcò in una guerra contro l’Iran che durò dieci anni. Quando poi presentò il conto all’alleato occidentale questi lo  ripagò con la doppia invasione della sua nazione e la conseguente impiccagione lasciando lo stato nella più assoluta anarchia. Il vuoto fu colmato dai fedelissimi del defunto dittatore i quali nel mentre si erano compattati; ecco la nascita dell’Isis. Tirando le somme riteniamo che la colpa di tutto questo guazzabuglio sia da ascriversi agli Stati Uniti i quali volevano sostituirsi ai russi in Iran e della Francia che rimescolava nel torbido proteggendo per circa 20 anni Khomeyni nella speranza, poi non realizzatasi, di potere fare parte della spartizione della torta Iran.Probabilmente la Francia dimentica di quando ospitò vari terroristi nostrani che, con condanne passate in giudicato, ha rifiutato l’estradizione contravvenendo alle più elementari leggi di diritto internazionale. La stessa Comunità Europea sbalordisce per le sue decisioni, dà l’opportunità ad altri crede di imporsi sulla nostra religione rimettendo in discussione le nostre tradizioni, proibendo finanche l’esposizione dei simboli religiosi.

Tirando le somme, c’è da rivedere all’interno del consesso europeo e correggere ciò che è stato fatto di errato, trovare una soluzione univoca nella questione dell’immigrazione clandestina e avere quindi una politica estera ben precisa e ferma, inoltre rispettare le tradizioni dei vari stati membri.Gli aiuti alle popolazioni sottosviluppate vanno profuse nella loro nazione affinché si possano rendere conto in modo concreto come raggiungere l’indipendenza alimentare e fare fruttare la terra in modo intelligente. Sfruttare anche la grande possibilità di trasformazione delle materie prime in loro possesso creando opportunità di lavoro.Certamente durante i bombardamenti aerei da parte dei francesi in Libia molti civili avranno vissuto dei momenti di grande panico suscitando il terrore, lo stesso di ciò che hanno percepito gli inermi abitanti di Parigi. Probabilmente tutto ciò avvenne per ritorsione di quello che successe a Tripoli e in altre città d’oltremare.La nostra speranza è che gli avvenimenti di sovversione facciano riflettere i vari governi in lizza.

   Antonio Pizzi –  Presidente Circolo Culturale  Regno delle Due Sicilie, “Cardinale Ruffo di Calabria”


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