LA SOLIDARIETA’ DEI SOCIOLOGI ASI NEI CONFRONTI DEI PROFUGHI UCRAINI

di Antonio Latella

Arese: complesso che ospita le famiglie di profughi ucraini

In un mondo sempre più egoista, la solidarietà sembra essere diventata lo specchio del narcisismo: si dà solo per apparire e, soprattutto, per ottenere o aumentare il consenso sociale. Nella vita è sempre meglio adottare un comportamento riservato, anche quando si pratica del bene, e tenere per sé le proprie intenzioni e pensieri. Un concetto che trae origine dal Vangelo: Matteo 6.3, “Quando fai l’elemosina, non sappia la sinistra quello che fa la destra”.

Non vogliamo discostarci da questo principio quanto invece mettere al corrente l’opinione pubblica dell’agire sociale di un’associazione no profit di professionisti: l’ASI- Associazione Sociologi Italiani.

Anche perché non siamo di fronte ad intenzioni o pensieri, ma davanti ad una precisa strategia di solidarietà dell’unica realtà di sociologi riconosciuta dalla legge 4/2013 e pertanto regolarmente iscritta nel registro del Ministero dello Sviluppo economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy).

Assicurare un tetto a venti famiglie di profughi ucraini – da mesi ospitati in altrettanti appartamenti concessi in comodato d’uso gratuito da una S.p.A. del posto – mettendoli al riparo dalla guerra di aggressione decisa da Putin   nei confronti di uno stato sovrano: conflitto che sta provocando distruzione e morti tra la popolazione civile. Un massacro che si consuma nell’impotenza dell’ONU, organizzazione ingessata dal diritto di veto riservato ai 5 membri del Consiglio di Sicurezza (in questo caso la Russia): particolare, che, come testimonia la storia, nulla può nei confronti della politica imperialista .

La comunità ucraina, localizzata nel comune milanese di Arese, ha come punto di riferimento il sociologo Sabino Cipriano (presidente dell’ASI di Milano) il quale è riuscito ad intercedere presso una S.p.A del luogo, in seno alla quale è dirigente del personale.

Il tutto rientra in un preciso progetto di accoglienza varato dalla Deputazione Nordest dell’ASI di cui è presidente il professore, avvocato (nonché sociologo) Michele Miccoli, che  ricopre anche la carica di vicepresidente nazionale della stessa associazione di professionisti presente in tutte le regioni italiane.

Prof. Avv. Michele Miccoli ==>>

Accoglienza, solidarietà e aiuto nei confronti dei meno abbienti fanno parte della mission statutaria di un sodalizio, i sociologi italiani appunto, che non si limita alla formazione dei propri iscritti, allo studio della società e dei suoi cambiamenti ma entra nel cuore dei problemi alla ricerca di soluzioni per poi sottoporle alle istituzioni di buona volontà.

Ecco perché non si tratta di un caso spendersi in favore degli abitanti di questa cascina, iniziando dai bambini che frequentano l’asilo e la scuola primaria: per loro è stato realizzato anche uno spazio ludico e la consegna di giocattoli, mentre per venire incontro agli adulti è stato organizzato un servizio di assistenza.

trasporto materiale per allestimento della zona ludica per i piccoli ucraini

Prima ancora della guerra voluta dall’attuale inquilino del Cremlino -appoggiata dai suoi oligarchi e dalla Chiesa ortodossa che hanno intenzione di distruggere la civiltà occidentale- l’Associazione Sociologi Italiani,  con sede in via Federico Borromeo di Rho (Mi), è impegnata nel settore dell’assistenza sociale per sostenere persone svantaggiate o emarginate, per prevenire e contrastare le dipendenze di concerto con le scuole, enti locali, aziende sanitarie ed ospedaliere, associazionismo, mondo dello sport.

L’Asi organizza, inoltre, campagne tematiche riconducibili alla ludopatia, cyberbullismo, sexting, sextortion, e agli effetti dei new media su bambini ed anziani. Attività che non trovano cittadinanza sui vecchi e new media, sempre più sbilanciati sulla cronaca e, forse, utilizzati impropriamente per alimentare la litigiosità della politica

Antonio Latella

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