LA GUERRA IN UCRAINA E LA SOLIDARIETA’ DEI SOCIOLOGI ASI

Come tutte le guerre anche quella che si sta combattendo Ucraina registra distruzione, migliaia di morti, violenze e milioni di profughi. Le armi convenzionali – dai carri armati ai missili, dai droni ai bombardamenti aerei, fino alla minaccia nucleare – sono posizionate su due versanti contrapposti: quello che mira alla cancellazione e l’altro che si batte per difendere i valori dell’Occidente. Una guerra che, paradossalmente, vede uno scontro tra cristiani che si stanno uccidendo a vicenda.

Lo schieramento del Primate russo Kirill, che difende l’intervento armato, continua a creare fratture e malcontento all’interno del mondo cristiano ortodosso. Al punto da vanificare gli accorati appelli alla pace di Papa Francesco e la costante e sapiente attività della diplomazia vaticana. Ad alimentare il pericolo di una guerra mondiale stanno contribuendo anche le cosiddette “armi improprie”: le fake new, una classe politica che nell’attuare strategia di pace presta grande attenzione al consenso popolare, lo strana posizione di intellettuali schierati, l’azione incessante di gruppi di persuasi occulti che contribuiscono alla formazione di un’opinione pubblica eterodiretta.

Chi fermerà questo massacro? Non certo l’ONU che ha superato l’inutilità e l’impotenza della vecchia Società delle Nazioni. Al momento l’unica forza di interposizione sembra essere l’esercito della solidarietà che taglia trasversalmente la società- mondo.

IL VOLONTARIATO DEI SOCIOLOGI ASI DELLA LOMBARDIA

Prof. Avv. Michele Miccoli vicepresidente nazionale ASI

Un plotoncino di volontari fa parte dell’Associazione Sociologi Italiani di stanza in Lombardia (sede dalla macro-deputazione ASI “Nordest”, presieduta dall’Avv. Prof. Michele Miccoli) coordinato da sociologo Sabino Cipriano il quale si sta distinguendo nell’attività di supporto ai profughi provenienti dell’Ucraina.

lavori per arredare uno degli appartamenti

 Il dott. Cipriano, che da due mesi conferisce in una delle tante strutture Caritas generi di prima necessità (vestiario, giocattoli, alimentari), sempre per conto dell’ASI è riuscito ad ottenere in comodato d’uso gradito tre appartamenti per ospitare altrettante famiglie di profughi. Le unità abitative fanno parte di un complesso che sorge in un’area industriale di Arese dove insiste un insediamento produttivo il cui titolare ha messo a disposizione i tre alloggi. Il tempo di arredarli e finalmente donne e bambini avranno di nuovo una casa.

Altro locale dove fervono i lavori di arredamento

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