“IL CONSUMO CRITICO ALIMENTARE: SPAZIO INTERSTIZIALE TRA EMOZIONE E RAGIONE”, NEL LIBRO DELLA SOCIOLOGA SONIA ANGELISI

 

COPERTINA LIBRO ANGELISIQuella dei consumi, pur  rispecchiando la sfera del privato, sembra configurarsi sempre più come la frontiera di nuove forme di mobilitazione. Quanto il consumo critico sia incisivo in gruppi che condividono intenti, valori e principi è stato ampiamente documentato; meno sondato è l’agire individuale dei consumatori critici non strutturati. Parliamo, dunque, di individualità resistenti  ossia di singoli che si impegnano nel loro quotidiano elaborando percorsi di cambiamento progressivo e accentuando il valore della loro scelta di acquisto in base a criteri di eticità e responsabilità sociale. Dunque, si abbandonano progressivamente le forme di azione collettiva, mentre le strategie messe in atto dai consumatori individuali riescono ad insinuarsi ancora più abilmente nelle maglie del potere per il fatto di essere meno visibili. La poliedricità del consumatore critico viene analizzata ricorrendo ad un approccio emozional-razionale che considera l’individuo come essere senziente in cui sfera razionale ed emotiva si compenetrano. Un approccio interdisciplinare necessario nel raggiungimento dell’obiettività a cui le scienze sociali auspicano. A sostegno della tesi secondo cui l’agire sociale dei consumatori individuali sia frutto di una nuova modalità di produzione simbolica  che porta alla definizione di un universo simbolico eterogeneo e diversificato, si sottolinea la scomparsa delle grandi ideologie tipiche della modernità.

Non esiste più un unico soggetto di riferimento portatore di un immaginario specifico, ma si viene a definire un “non luogo fuori dal tempo” in cui il consumatore, in quanto attore senziente, origina i suoi pensieri e le sue emozioni prevalentemente come una sorta di “costrutto di secondo grado” ossia elaborando personalmente un pensiero già diffuso nella collettività e radicato nel contesto socioculturale di appartenenza. La razionalità, le emozioni e le questioni esistenziali dell’individuo si permeano, dunque, di una sorta di humus che non possiamo definire ideologico, vista la scomparsa delle certezze tipiche della modernità come accennavamo in precedenza, ma che possiamo considerare come un sistema di credenze che attinge da diversi sottosistemi culturali. Oltre a ricercare l’immaginario collettivo da cui parte il consumatore individuale, probabilmente preme sottolineare l’orizzonte utopistico a cui arriva, poiché probabilmente meglio riflette il suo stato emozionale consapevole. Le motivazioni sottese all’agire responsabile delle nostre individualità resistenti, si rivelano in due casi studio, il primo condotto in Spagna, precisamente in Galizia presso il consorzio delle imprese della Granxa Familiar, e il secondo riguardante i consumatori del Sistema Alimentare Locale del Marchesato Crotonese. I risultati dell’indagine empirica sui consumatori critici non strutturati e sulle modalità di trasmissione delle buone pratiche attraverso le nuove tecnologie di comunicazione nella retorica sostenibile, si collocano nel profondo processo di individualizzazione che caratterizza l’era postmoderna facendo affiorare un quadro complesso e affascinante in una più ampia interpretazione della realtà.

KEY WORDS:

  1. Consumo critico (critical consumption)
  2. Sostenibilità (sustainability)
  3. Consapevolezza (awareness)
  4. Tecnologia delle comunicazioni (Communication Technology)
  5. Emozioni (emotions)

 


1 Commento

Gianni

16 Aprile 2016 at 3:44 pm

Congratulazioni per il traguardo raggiunto. .con orgoglio BRAVAAAAAA.

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