MALTEMPO: SBARRA CISL, UN PIANO NAZIONALE DI RIQUALIFICAZIONE IDROGEOLOGICA PER ANDARE OLTRE LE EMERGENZE

 

“SERVE UNA NUOVA GRAMMATICA DI SVILUPPO A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI E DEL SUD”

Luigi Sbarra“Rendere onore alle vittime innocenti di queste ore e di questi giorni vuol dire fare in modo che tali tragedie non si ripetano più: serve un piano nazionale di messa in sicurezza idrogeologica che coinvolga tutto il territorio italiano, da Sud a Nord”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, a margine del consiglio generale della Ust di Cosenza, che si è svolto oggi nel capoluogo calabrese e che ha eletto Giuseppe Lavia nuovo segretario generale della struttura confederale.“Lo stanziamento per la ricostruzione annunciato dal Governo – ha aggiunto Sbarra – è un passo necessario e urgente, ma purtroppo non sufficiente. Ricostruire su fondamenta fragili non mette le comunità al sicuro: bisogna andare oltre la logica dell’emergenza, riattivare fondi e strutture di missione che qualifichino una strategia nazionale per la difesa del suolo e il buon governo dei bacini idrici”.

“Significa riammodernare e ricostruire tante infrastrutture, ma anche puntare su una prevenzione concreta e praticata, attraverso la valorizzazione e la messa a sistema dei comparti forestali e ambientali. Una battaglia su cui la Cisl si impegna da anni. Oggi abbiamo una manovra che latita clamorosamente su questi temi: l’Esecutivo ci ascolti ponga subito rimedio, apportando i necessari emendamenti in Legge di Bilancio”.

Richiamando gli elementi della Piattaforma unitaria sindacale, nel suo intervento conclusivo Sbarra ha evidenziato come il Paese debba “adottare una nuova grammatica di sviluppo partecipata e coesiva”, priorità che impone soprattutto “il riscatto delle aree sociali e geografiche più deboli, a partire dal Mezzogiorno”.

Senza una svolta in Manovra, “il Sud è destinato a perdere 4,5 miliardi in investimenti. Recuperarli darebbe luogo a una crescita aggiuntiva vicina all’1%”. Le risorse vanno concentrate in particolare su progetti infrastrutturali “che colleghino il meridione al resto del Paese e all’Europa”.‌iziativa Cisl

E poi servono “leve di fiscalità di sviluppo che rafforzino le nuove assunzioni e gli investimenti delle Pmi”. Investire sul protagonismo del Sud vuol dire “investire sulle sue mille vocazioni, sulle eccellenze nelle comunità, sui suoi lavoratori e pensionati, sui tanti giovani e le tante donne che non si rassegnano a fare le valigie e partire: un capitale sociale straordinario, che se guadagnato allo sviluppo, al lavoro produttivo, a strumenti di vera attivazione e inclusione sociale si trasformerebbe in un motore trainante per l’intero Paese”, ha concluso il numero due della Cisl.


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