Gay Pride a Cosenza:motore della città

 

pridecosenza 3In mille hanno partecipato al primo “Gay Pride” a Cosenza, occasione di incontro e di superamento di ogni preconcetto ,in un’ottica di fratellanza, libertà  e fiducia nel domani. All’iniziativa hanno preso parte alcuni esponenti di sinistra, tra cui Sinistra Italiana, qualche volto del Pd cosentino, alcuni politici di altre città,  varie associazioni, gli ordini , tra cui l’Ordine degli assistenti sociali, ed anche avvocati.Una festa a colori e carica di emozioni si è rivelata il Cosenza Pride,  pietra miliare del riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali, della parificazione delle coppie e del lotta contro l’omofobia.La parola chiave della parata a  colori è “amore”, un amore che si manifesta in tutte le sue forme, che possono sfociare in rapporti duraturi, momentanei o d’amicizia, ma utili per la costruzione della personalità umana: nessuno può decidere al posto di altri chi amare o chi scegliere in un cammino di vita insieme.Il Corteo ha riunito i partecipanti e parte della cittadinanza a Piazza Loreto , per poi dirigersi verso verso Piazza Amendola, in compagnia di Eos Arcigay di Cosenza, oltre a tutti i sostenitori della causa Lgbgqi, tra cui i genitori Agedo.“I genitori devono essere accompagnati in un percorso di ricerca di sé-dice Mirella Giuffrè- ed inoltre il coming out non è mai una cosa facile, ma tutto è possibile se c’è amore”.

Anche Cecilia Zoccari –Agedo Reggio Calabria afferma: “Gli spazi sono tanti, e la condivisioni di amore è alla base di ogni cosa, non stanchiamoci mai di combattere”.Durante il Corteo, Silvio Cilento-Arcigay ci tiene a precisare come Cosenza sia una città aperta ed inclusiva, e dice. “Sono molto orgoglioso per la Cosenza bella Lgbt, dove abbiamo scoperto un mondo accogliente ed inclusivo, e ci auguriamo che gli assenti di questa edizione siano presenti alle altre edizioni”.Dello stesso parere è Mario Grande-Arcigay, che saluta il Cosenza Pride con entusiasmo e tanti sorrisi, asserendo: “Le presenze ci sono, e mi auguro che possa esserci sempre più apertura e accoglienza in una Cosenza solidale”.Coppie omosessuali, coppie etero, giovani sposi, ed anche una coppia di sposi “freschi di matrimonio” hanno postato per il primo Gay Pride a Cosenza, segno distintivo di una città civile ed umana.Un corteo che si è svolto in ordine, senza alcuna contestazione o fischi, nonostante qualche assenza istituzionale: nel contempo il  calore e l’affetto di madri, padri o parenti di gay , bisex, drag queen e trans ha fatto da sfondo ad un evento, denominato “orgoglio lgbt”La conclusione a Piazza Amendola, scelto come luogo di arrivo, ma in realtà luogo simbolico della comunità Lgbtqi , dove in passato molti omosessuali si ritrovavano in clandestinità, ha concluso una manifestazione molto voluta e partecipata, ove la voce di Verdiana ha riempito la piazza di note musicali ed armoniche.La festa Alluparty non si è conclusa in Piazza Amendola, che è stata la tappa finale, bensì presso il Centro Sociale Rialzo, da sempre posto di ritrovo e accoglienza : un modo per dire che la festa dei diritti lgbt non può e non deve finire.Sui carri drag queen, trans, e attivisti provenienti da ogni entità territoriale, adornati da collane, look colorati e sfiziosi, ed anche la musica è stata una buona compagna di viaggio ( dalla grande Raffaella Carrà nazionale-icona gay da sempre, alla Disco “ Dont want no short dick man”).Voce e speaker del Pride Cosenza è stata Carla Monteforte,da sempre impegnata nella lotta contro l’omofobia e il rilancio dei diritti della comunità lgbtqui.Forte presenza di Lavinia Durantini-Presidente Arcigay, che chiude la parata dell’amore con parole forti e decise: “ Non siamo spettacolari, ma la diversità si combatte ogni giorno, e grazie a tutti voi per essere stati qui oggi”. Il vero pride è da riferirsi all’apporto delle famiglie, madri, bimbi e famiglie: una vera scuola di rivoluzione culturale ed umana.

Matteo Spagnuolo


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