DIVERSITA’

DORIANA DORO febbraio 2016DIVERSITA’

 Ho riletto in questi giorni un articolo scritto dal giornalista Mario Tortello, prematuramente scomparso nel 2001, articolo pubblicato su una nota rivista scolastica (SIM, 15 settembre 1994). “Diversità” è il titolo dell’articolo e ci lascia questa testimonianza. “Varietà, differenza, dissonanza”, annota il dizionario.

CONTRASTO

Oggi, la nostra vita si svolge tra una pluralità di riferimenti e di valori mai intuiti prima; ma la società complessa porta con sé anche il riemergere prepotente dell’individualismo, del localismo, dell’etnicità come categoria sociale. La diversità può essere occasione di separazione, di esclusione; persino di auto-emarginazione.

VARIETA’

Ogni persona ha valore in sé, con diritti fondamentali inviolabili; primi fra tutti, quelli di veder riconosciuta la propria originalità e di poter dare il proprio specifico contributo al gruppo ed alla comunità locale, nazionale, internazionale in cui è inserita.

La diversità può diventare stimolo, sollecitare il confronto. Così, principi e categorie possono essere ridefiniti secondo una pluralità di valutazioni; il dialogo diventare strumento privilegiato che rende possibile l’incontro; i sistemi gerarchici dell’organizzazione sociale lasciare posto ad atteggiamenti e principi ispirati ai valori di libertà, giustizia, accoglienza, tolleranza, solidarietà. Educare nella diversità ed educare alla diversità divengono linee portanti per un rinnovato impegno del sistema formativo. Gli studi sull’apprendimento hanno evidenziato sia i processi tipici di ogni periodo evolutivo, sia la tipicità di ogni soggetto in relazione alle sue particolarità individuali. Anche a scuola, in classe, la diversità può essere intesa come problema che grava sulla “normale” prassi didattica. Oppure, come risorsa.

Una risorsa per fare scuola; un’occasione di arricchimento dei curricoli e delle opportunità educative. Ogni progetto educativo, ogni proposta didattica devono essere calibrati in rapporto alla situazione di partenza di ciascun alunno e di ciascun gruppo di discente. Ed il riferimento alle situazioni di partenza richiama i docenti ad un’attenzione alle diversità personali degli alunni prima ricorDdate, ma anche alla varietà delle condizioni sociali e familiari, delle “radici”, delle culture. Una scuola che vuole veramente integrare è una realtà dinamica ed inclusiva che si alimenta proprio nella diversità. Obiettivo ultimo di ogni sistema educativo è sostenere l’individuo nella costruzione della sua personalità, nella ricerca di un equilibrio tra autonomia e responsabilità.
“Ogni individuo dev’essere portato a fare scoperta della sua unicità ( ciascuno di noi è unico, non assomiglia a nessun altro), ma anche a superare la sua particolarità (ciascuno di noi assomiglia a qualcun altro per le sue appartenenze identitarie) e a prendere coscienza della sua universalità (ciascuno di noi assomiglia a tutti gli altri per la sua appartenenza alla famiglia umana).” Cit. A.Perotti, esperto di educazione interculturale, membro del Consiglio d’Europa dal 1979 al 1999.L’educazione alla diversità non coinvolge una singola disciplina. E’ progetto trasversale e non è sinonimo di educazione alla solidarietà. Anzitutto è richiamo ad imparare a riconoscere la diversità ed a rispettare il diritto alla diversità. Da questo derivano, a loro volta sia l’esigenza di una educazione alla responsabilità che si faccia via via più ampia, sino a dare  il senso di una responsabilità mondiale, sia il riconoscimento del principio di  solidarietà, come conseguenza naturale e diretta dei precedenti. Ognuno di noi è l’altro, diverso uno dall’altro.” Questa testimonianza ci ha lasciato *Mario Tortello.

Il tema della diversità mi permette di affermare il principio di eguaglianza e di non discriminazione che non a caso ripercorre tutti i testi base del sistema internazionale sui diritti umani.La diversità fra le persone, fra le classi sociali, fra le culture, fra le religioni, fra i popoli: l’intreccio fra universalità dei diritti e riconoscimento delle diversità è uno dei nodi principali con i quali deve misurarsi oggi la cultura dei diritti umani.L’eguaglianza è considerata tanto un obiettivo quanto un mezzo che permette agli individui un godimento pieno dei loro diritti ed il raggiungimento delle aspettative personali.Eguaglianza significa dare concretezza a quei diritti che vengono negati con ogni forma di discriminazione. La questione della parità nella diversità a partire dai pregiudizi culturali e dai profili dell’organizzazione sociale ed economica che la alimentano sino  ai suoi consequenziali risvolti nelle disparità è una questione che scuote i fondamenti di una società democratica libera , tant’è vero che nei Paesi democratici c’è una costante e diffusa attenzione su di essa, dimostrata dagli interventi legislativi e giudiziari, dalle azioni e dai dibattiti di grande spessore che la affrontano. Le pari opportunità devono dunque essere intese come una questione di piena democrazia da costruire insieme.

Dott.ssa Doriana Doro

Sociologa ANS PIEMONTE

*Scomparso prematuramente nel 2001, era docente a contratto di Pedagogia generale presso l’Università di Torino. Svolgeva attività di ricerca nel settore della pedagogia giuridica ed era direttore della rivista “Handicap & Scuola”. Faceva parte dell’Osservatorio permanente per l’integrazione scolastica M.P.I.. Giornalista ed autore di numerose pubblicazioni sui temi dell’educazione e dell’integrazione dei disabili.

 

 

 

 

 

 

 


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