LA TEORIA SITUAZIONISTA SULLA LEADERSHIP

di Giovanni Pellegrino

In quest’articolo prenderemo in considerazione la teoria situazionista intorno alla leadership, una delle teorie formulate per cercare di comprendere il complesso e affascinante fenomeno della leadership.

<< == Prof. Giovanni Pellegrino

Anche questo approccio allo studio della leadership  nasce per superare i limiti della teoria dei tratti psicologici, la prima teoria formulata per comprendere la leadership. Mentre tale teoria cercava di stabilire quali dovessero essere i tratti psicologici di un leader ,non attribuendo nessuna importanza alle situazioni sociali ,nelle quali si trovava ad agire una persona che voleva diventare  leader .  La teoria situazionista partiva da un diverso presupposto.

Tale teoria cerca di definire che cosa venga richiesto ad un leader per ottenere la leadership  nella situazione sociale nella quale egli si trova ad agire. In sintesi il problema non è quello di accertare quali tratti psicologici deve possedere un leader , ma quali sono le caratteristiche che una ben determinata situazione sociale richiede ad un  individuo che vuole  diventare leader  in tale situazione sociale. Per dirla in altro modo mentre nella teoria dei tratti l’attenzione degli studiosi era concentrata sulla persona del leader , nella teoria situazionista l’attenzione degli studiosi si concentra sulle circostanze ambientali, sui problemi che una ben determinata situazione pone ad una persona che desidera rivestire il ruolo di leader. Esistono diversi tipi di fattori situazionali ai quali dedicheremo ora la nostra attenzione.

Uno dei fattori situazionali più  importanti è la natura del compito che il gruppo  deve portare a termine o per meglio dire i fini che il gruppo si propone di raggiungere . Appare evidente che se un individuo dotato di notevolissime qualità non possiede le competenze e le conoscenze necessarie per guidare il gruppo nel raggiungimento degli obiettivi previsti , tale persona non diventerà mai leader in tale gruppo, anche se fosse dotato di un carisma eccezionale. A nostro avviso non esiste un leader assoluto , ovvero una persona che possa esercitare il ruolo di leader in qualsiasi gruppo e qualsiasi situazione.

Un altro importante fattore situazionale è rappresentato dalla storia del gruppo . Alfine di chiarire l’importanza di tale fattore ci serviremo di un esempio . Supponiamo che un dato gruppo formale che ha  alle sue spalle una lunga storia sia stato sempre guidato da leader democratici . Ipotizziamo che un individuo dotato di grande carisma personale voglia istituire in tale gruppo una leadership di tipo dittatoriale non tenendo conto della storia del gruppo .Tale individuo non riuscirà mai a diventare leader di tale gruppo perché i membri sono abituati da sempre a esser guidati da un leader democratico ragion per cui giudicherebbero insostenibile e assurda una leadership dittatoriale.

Un altro fattore situazionale che influenza in maniera decisiva il processo di leadership  è l’ ampiezza del gruppo dal momento che in un gruppo molto numeroso le relazioni tra il leader e i membri sono molto  depersonalizzate  .

Al contrario in un gruppo costituito da pochi componenti tali relazioni sono molto diverse essendo molto più dirette e frequenti. Dobbiamo mettere in evidenza il fatto che esistono individui che riescono a ricoprire il ruolo di leader molto bene nei gruppi di piccole dimensioni dal momento che danno il meglio di loro stessi nei contatti diretti , faccia a faccia con i membri del gruppo. Tali leader sono in grado di costituire un rapporto personalizzato e particolare con ognuno dei membri del gruppo. Al contrario tali leader quando si trovano in presenza di un gruppo molto numeroso perdono facilmente il controllo della situazione dal momento che sono condizionati negativamente dal carattere  interpersonale che le relazioni tra il leader e i componenti del gruppo assumono in questi casi.

Sneider afferma che può accadere che alcuni individui siano in grado di rivestire il ruolo del leader solamente a livello micro sociale ovvero nei piccoli gruppi mentre altri solamente a livello macro sociale ovvero nei gruppi numerosi. Alcuni individui riescono ad esercitare molto bene il potere nei gruppi molto numerosi dal momento che il carattere impersonale che le relazioni tra il leader e i membri del gruppo assumono in questi casi permette al leader di mantenere un atteggiamento impersonale.

Tale atteggiamento impersonale crea una distanza sociale tra il leader e quasi tutti i membri che rende più facile al leader dare inizio e portare a termine il processo di mitizzazione della sua persona. Tale processo non può avvenire nei piccoli gruppi, dove i rapporti tra il leader e i membri del gruppo sono troppo diretti e confidenziali. Anche i fattori situazionali esterni al gruppo possono influenzare il processo di leadership e la scelta del leader. Per fare degli esempi che chiariscano che cosa intendiamo per fattori situazionali esterni citeremo il grado di stabilità o d’instabilità dell’ambiente esterno e la presenza di conflitti con altri gruppi che si trovano ad agire nello stesso habitat sociale del gruppo considerato. Potrebbe ad es. accadere che un gruppo che si trovi in conflitto con un altro gruppo affidi, il ruolo di leader a una persona che non sarebbe mai stato nominata se non fosse in corso il conflitto con l’altro gruppo .

Tale fatto è spiegabile dal punto di vista psicosociale tenendo presente che quando esiste una situazione di conflitto intergruppi viene scelto come leader non la persona più adatta a guidare il gruppo nel raggiungimento dei fini perseguiti dal gruppo mq la persona che viene considerata più adatta ad assicurare al gruppo la vittoria nella situazione conflittuale in corso. Dobbiamo dire che molte volte i leader adatti in tempo di pace non sono adatti a guidare un dato  gruppo in tempo di guerra. Al contrario molti leader adatti a gestire un gruppo nelle situazioni di guerra con altri gruppi vengono subito messi da parte quando il conflitto è finito per la semplice ragione che non hanno le competenze e le conoscenze adatte per permettere al gruppo di raggiungere i fini per i quali è stato istituito e formato. Ciò che abbiamo detto vale sia al livello microsociologico che a livello macrosociologico.

Dopo aver messo in evidenza ciò possiamo chiudere tale articolo dicendo che la teoria situazionale può fornire importanti spiegazioni e importanti risposte sul fenomeno più importante della dinamica di gruppo ovvero l’inevitabile affermazione in tutti i gruppi formali ed informali di un leader.


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