Il borgo come luogo dello spirito

di Patrizio Paolinelli

Piccolo è bello, vero e giusto. Sembra essere questo il messaggio lanciato dal filosofo Gianluca Galotta col suo libro: “Paesofia. Filosofia e viaggi nei piccoli paesi”, (La Scuola di Pitagora editrice, Napoli, 2021, 174 pagg., 15,00 euro).

<<== Prof. Patrizio Paolinelli

In quest’opera l’autore individua nei piccoli borghi i luoghi ideali per avviare un percorso interiore. Un percorso non turbato dall’eccitazione perenne a cui è sottoposto l’abitante della città. Galotta riprende così le suggestioni di Simmel sull’uomo metropolitano, obbligato a un atteggiamento distaccato e indifferente per resistere alla sovrastimolazione sensoriale imposta dalle grandi concentrazioni urbane.

Paesofia va oltre questa premessa. Seppur in forma divulgativa il libro si occupa del rapporto tra spazio, tempo e filosofia. Rapporto che Galotta affronta con la delicatezza di chi ha tra le mani oggetti preziosi e fragili quali sono i piccoli paesi. In parecchi dei quali la popolazione cala di anno in anno. Tanto che per contenere lo spopolamento le amministrazioni locali si spingono a offrire case a prezzi irrisori in modo da richiamare altri abitanti.

La lotta di quest’Italia per evitare di sparire riempie di tanto in tanto le cronache dei giornali, è oggetto di convegni e da ultimo di una letteratura di viaggio i cui autori sono attratti dalla quiete, dall’intimità, dall’armonia dei borghi. Luoghi decongestionati dall’eccesso di presenza umana, dal traffico automobilistico, dall’onnipresente pubblicità.

Se da un lato le grandi città offrono opportunità che sono impossibili per i piccoli centri, dall’altro, sottraggono agli individui la loro principale caratteristica: l’umanità. In altre parole, la grande città genera un mondo poco umano o, addirittura, disumano. Per Galotta il processo di riumanizzazione può avvenire proprio nei piccoli paesi: contesti ideali nei quali è possibile concentrarsi su sé stessi per ritrovarsi.

I piccoli paesi costituiscono dunque i luoghi privilegiati dello spirito. E, in quanto tali, luoghi dove è possibile esercitare il pensiero filosofico. Con una scrittura piena di tatto e sobrietà Galotta mette in relazione le teorie di una serie di filosofi (da Epicuro a Nietzsche, da Sant’Agostino a Rousseau e così via) con i piccoli paesi. Grazie al loro silenzio, alla natura che li circonda, ai ritmi di vita rallentati e alla qualità dei rapporti umani è nei borghi, più che altrove, che si può riflettere sulla vera essenza delle cose.


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