I GIOVANI NELLA SOCIETA’ SENZA PIU MORALE

I giovani dell’era digitale, i nativi digitali nella società di oggi, che si è evoluta forse rapidamente, vivendo cambiamenti profondi ma assistendo però all’altra faccia della medaglia, nera, “ ragazzi che violentano, uccidono” senza pietà, senza nessuna morale.

<<== dott. Antonio Russo

Una società disorientata dove i giovani trovano poco spazio, non hanno fiducia in loro stessi, non hanno autostima, le famiglie a volte sono assenti e, loro soffrono di questa indifferenza che li porta alla “ solitudine”, alla “ depressione”, a caratteri “introversi”, “chiusi nel loro io” che, poi sfociano nella violenza. Una società e, per società intendo anche la scuola, le famiglie hanno le loro colpe, perché i figli hanno bisogno di ascolto, di essere ascoltati , di essere accolti tra le braccia, essere aiutati perché oggi sono fragili, incerti ma soprattutto introversi pur vivendo una vita agiata.

Probabilmente anche la vita agiata ha contribuito alla loro non maturità. Una vita radicalmente cambiata grazie al miglioramento sia dal punto di vista sociale ma soprattutto da quello economico e, pertanto la colpa non è soltanto dei “nostri figli” ma anche nostra che siamo i loro “educatori”.Oggi, purtroppo i giovani non si preoccupano del loto futuro, a realizzare i loro sogni ma solo a divertirsi, a sentirsi adulti, non ad essere autonomi ma a 21 anni sentirsi “ adulti, padrone del mondo, invidiosi della vita degli altri”, il che vuol dire essere senza morale, irresponsabili delle proprie azioni.Purtroppo, l’ultimo grave episodio di sangue testimonia quanto testè’ enunciato, dove sono stati uccisi in Puglia, esattamente nella città di Lecce, senza alcuna pietà due giovani fidanzati che, a dire del loro omicida “ erano troppo felici ed era invidioso della loro felicità”, dimostrando propria la mancanza di moralità nei giovani di oggi e, il rispetto verso l’essere umano.

Un ragazzo di solo 21 anni che uccide per “invidia, certamente non appare un movente valido perché si può uccidere anche senza motivo. Eppur vero che secondo gli investigatori il ragazzo ha agito con “spietatezza e totale assenza di compassione e pietà verso il prossimo, indole violenta”.Per compiere tale gesto ci vuole sicuramente un ‘indifferenza per l’essere umano , che è la totale assenza dell’amore.

Questo episodio come quello accaduto settimane orsono a Roma, con l’omicidio del giovane Willy, dimostra l’aumento della delinquenza tra i giovani, che si sviluppa sul concetto di devianza, ovvero quell’insieme di comportamenti che si allontanano dalle norme civili, sociali, violandole per trasgredire, per far parte di un gruppo, per farsi notare, per “farsi belli” (linguaggio giovanile).E noi oggi non possiamo stare più a guardare ma dobbiamo intervenire da vicino per aiutare a risolvere questi “problemi” sociali e personali combattendo il dilagare ulteriore del fenomeno e, in tale ottica è fondamentale il ruolo delle famiglie, dei genitori che hanno il compito di educare, ascoltare (oggi poco propensi), controllare come la scuola che dovrà fare la sua parte.

Non è piu’ tempo di guardare ma di agire.

La figura del sociologo in questo delicato momento è fondamentale per contribuire, aiutare la società, i giovani a farli comprendere, aiutare, ascoltare a rimettere al centro i valori veri della vita, per far fronte alle loro difficoltà giovanili. L’indifferenza fa male e, i giovani lo percepiscono.

                                                                                        Dott. Antonio RUSSO


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