ANGELO VICCARI, IL SOCIOLOGO CON l’ANIMO DEL POETA

viccari 1I suoi versi sono una perenne dichiarazione d’amore alla terra natia: Nova Siri, figlia di quella Basilicata dalle grandi tradizioni culturali. Tanti coetanei di Angelo Viccari, subito dopo la laurea, come nella tradizione degli abitanti del Mezzogiorno, hanno lasciato i loro affetti per emigrare in contesti geografici dove il mercato del lavoro intellettuale offre numerose possibilità professionali. Angelo no, non ha inteso tagliare il cordone ombelicale con la sua terra bella e gentile.  Solo nei momenti di difficoltà, forse, è stato tentato di salire su un treno con destinazione nelle regioni del Paese dove la porta dell’Europa si apre ai migliori senza eccessive difficoltà. La sua campagna, con gli ulivi secolari, i vitigni che regalano un nettare degli idei, lo hanno stregato al punto di rinunciare alla carriera accademica per seguire la vocazione di cantore della sua gente.  La nuova pubblicazione, “Il pianto della ginestra”, arricchisce la sua ventennale attività pubblicistica iniziata con la raccolta “La Voce di un lucano”  (in lingua),  cui sono seguiti “A papttap” ( la salita) con versi in vernacolo novasirese,  quindi i ritratti  di   godibili  personaggi locali (Nanuzz, U barone, U  jettabann). Descrive poi, con la tristezza del crepuscolarismo gozzaniano, i luoghi della sua infanzia (“A portcedd”, “ ‘Nda chiazza vecch’ ”). Nonostante i disastri ambientali, l’abbandono dei centri interni, la spoliazione delle campagne, in Angelo Viccari non è mai venuto meno l’ottimismo, forse perché, come l’indimenticato Tonino Guerra, lo considera “il profumo della vita”. Nei suoi versi non mancano gli appuntamenti che scandivano la vita dei padri dell’epoca della sua adolescenza “A sfera d’agust”, “Sta p’ arrvà Natal”; piace citare anche la raccolta di racconti “ Natu temp”;  “La società del focolare” e il “Breve dizionario rurale novasirese”, scritto in collaborazione con Miriam Bernardi.

Albino_PierroIn questa nuova pubblicazione, presentata in un noto albergo di Nova Siri, troviamo 40 poesie in lingua e 12 in dialetto ( in prevalenza inedite) nei cui versi il sociologo Angelo Viccari fa trasparire  i ricordi della sua infanzia: un tempo andato che lo riportano indietro fino a rimanere avvolto dalla spirale della nostalgia che gli procura un senso di vuoto e di scoraggiamento. Il dott. Viccari, il quale ama Albino Pierro grande poeta del ‘900, più volte candidato al Nobel, materano di Tursi, passa dalle letture impegnate alle favole e ai racconti. Il suo impegno intellettuale è quello di fine sociologo, il quale osserva, indaga e interpreta i fenomeni della società post moderna e post industriale e l’incidenza che procurano in un Sud dalla grande tradizione culturale.

viccari 3Semplicità ed empatia, unite al suo grande amore per la natura al punto da condividere i timori che il sociologo francese Edgar Morin ha denunciato in due sue grandi opere – pubblicate in Italia negli anni scorsi dall’editore Raffaelo Cortina-: “La via per l’avvenire dell’umanità” e “Terra- Patria”.Il nuovo volume di Angelo Viccari, “Il piando della ginestra” (edito dall’Associazione Archivia), nel linguaggio dei fiori è il simbolo di umiltà e forza. Proprietà che Giacomo Leopardi, nel 1836 da Torre del Greco dove si era rifugiato per sfuggire ad un’epidemia di peste, aveva esaltato in questo fiore che ornava i fianchi del Vesuvio.

viccari“Chiunque legga le poesie dell’ultima raccolta di Viccari non potrà non fare esperienza di paesaggire – scrive Serafina Pastore nella presentazione dell’opera – proprio come la intendeva Andrea Zanzotto: imparerà cioè a leggere in quel che ci sta intorno, i segni di ciò che è stato e di quel futuro che potrebbe arrivare”.

Ai nostri lettori vogliamo offrire un saggio delle doti del sociologo –poeta. Lo facciamo con “Brucia la Campagna”: Uomini invisibili/ feriscono il cuore/ della natura. / C’è il pianto degli uccelli, /intorno ai nidi distrutti. /Volano tra fiamme alte/ nel cielo denso di fumo. /Fuggono le veloci lepri e le astute volpi, / alberi secolari/cadono a terra/ portando con loro/ memorie di briganti/in fuga nella notte. /Bugie e falsità, / nessuna verità, / teorie da discount/ e chiacchiere da bar. /Bruciano veloci/le nostre campagne/e i contadini -padri/ritornano alla terra/ per bagnarla con il pianto”. Angelo Viccari è anche un punto di riferimento per i sociologi della sua terra che lo vede stimato Presidente della Deputazione Basilicata dell’Associazione Sociologi Italiani.

                                             Latella testone

 

Antonio Latella

giornalista e sociologo

 


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