Universo 25: l’esperimento che voleva prevedere il futuro dell’umanità

di Franco Faggiano

Universo 25 è uno degli esperimenti più affascinanti, inquietanti e dibattuti nella storia della psicologia e dell’etologia. Condotto dallo scienziato americano John B. Calhoun negli anni ’60 e ’70, questo esperimento aveva l’obiettivo di studiare il comportamento sociale delle popolazioni animali in condizioni di sovrappopolazione e abbondanza di risorse. I risultati furono talmente estremi da spingere molti a considerare Universo 25 come una possibile metafora del destino dell’umanità.

L’esperimento. Universo 25 fu l’ultima e più celebre versione di una serie di studi simili condotti da Calhoun. L’esperimento prevedeva la creazione di un habitat artificiale ideale per una colonia di topi, un “paradiso dei roditori”: abbondanza illimitata di cibo e acqua, temperatura controllata, assenza di predatori e malattie, con spazio sufficiente per una popolazione di circa 4000 individui. Nel luglio 1968, otto topi (quattro maschi e quattro femmine) vennero introdotti in questo ambiente. Inizialmente, la colonia crebbe in modo rapido e sano. Tuttavia, dopo circa 600 giorni, la popolazione si stabilizzò attorno ai 2200 individui e cominciò un lento e inquietante declino.

Il “crollo del comportamento”. Una delle osservazioni più importanti fu il cosiddetto “behavioral sink” (abisso comportamentale). I topi, pur disponendo di tutte le risorse materiali necessarie, iniziarono a manifestare comportamenti anomali: aggressività estrema tra maschi; madri negligenti o violente, che spesso abbandonavano o uccidevano i propri cuccioli; isolamento sociale e apatia in molti individui; la comparsa dei cosiddetti “belli” (the beautiful ones): topi che si isolavano, non interagivano più con gli altri, non si riproducevano, e passavano il tempo a mangiare e pulirsi, privi di qualsiasi funzione sociale.Nonostante la disponibilità di cibo e sicurezza, la popolazione non riprese mai a crescere. Alla fine, l’intera colonia collassò e si estinse.

Le implicazioni. Calhoun vide in Universo 25 una rappresentazione simbolica della società umana. Secondo lui, il collasso della colonia non fu causato da carenze materiali, ma dalla rottura dei legami sociali, del significato dei ruoli e dalla perdita dello scopo. Una società iperstrutturata, iperprotetta e iperconcentrata, sosteneva Calhoun, avrebbe potuto portare alla stessa fine. Alcuni hanno interpretato Universo 25 come un ammonimento verso la sovrappopolazione e l’urbanizzazione estrema. Altri lo hanno criticato, affermando che l’esperimento non può essere applicato direttamente agli esseri umani, dotati di cultura, simbolismo e capacità di autocritica.

Critiche e rivalutazioni. Negli anni successivi, l’esperimento è stato ampiamente dibattuto. Alcuni studiosi hanno criticato la metodologia di Calhoun, sostenendo che l’ambiente, sebbene “ideale”, fosse comunque un sistema artificiale e limitato, incapace di rappresentare la complessità della società umana. Inoltre, la mancanza di stimoli cognitivi e sfide avrebbe contribuito al collasso comportamentale. Tuttavia, Universo 25 resta ancora oggi un monito importante nella riflessione su temi come l’alienazione sociale, il benessere psicologico collettivo, e il rapporto tra abbondanza materiale e salute mentale. Universo 25 è molto più di un semplice esperimento sui topi: è una riflessione simbolica e potente sul rischio di disintegrazione sociale in un mondo che, pur essendo ricco di risorse, può diventare povero di significato. Ci ricorda che la salute di una società non si misura solo in termini materiali, ma anche — e forse soprattutto — in termini relazionali, psicologici e culturali.

dott. Franco Faggiano, Esperto di progettazione sociale e socio ASI

blog di divulgazione scientifica: https://retisocialienetworking.blogspot.com/

Fonti fotografiche: Yoichi R Okamoto, White House photographer © Wikipedia


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