L’organizzazione aziendale nella fase post COVID-19

La pandemia ha cambiato in parte le nostre vite, ma anche il modo in cui gestire le nostre aziende dovrà essere modificato, anche perché, se non affronteranno il problema in modo realistico, difficilmente la maggior parte delle aziende potrà riprendersi da una crisi del genere.

<<== dott. Massimo Dagnino

I sistemi pubblicitari, avranno un ruolo fondamentale nella fase post COVID-19, le aziende dovranno affidarsi a loro, svincolarsi da sistemi rigidamente impostati su criteri burocratici, rendendole poco dinamiche a cogliere i cambiamenti. Bisognerebbe lasciare ampio spazio “all’umana crazia”, collegandola a tutti i servizi digitali che abbiamo a disposizione nel mondo pubblicitario. Di fronte alla minaccia rappresentata dal COVID-19, diventa fondamentale il capitale umano da impiegare nella quotidianità lavorativa, adeguandosi al nuovo mercato che andremo a trovarci.

Vediamo che cosa si intende per “umano crazia”. Per Hamel e Zanini autori del libro “Humanocracy edito da Harward Business 2020” significa rendere le aziende non solo flessibili e agili, come richiedono i manager, ma anche umane. Come abbiamo sperimentato, anche in seguito alla recente pandemia, le persone sono per loro natura adattabili e resilienti e sanno reinventarsi, quando è necessario, anche il mondo dell’advertising, dovrebbe prendere in considerazione questa nuova parola.

Le persone sono disponibili al cambiamento quando l’idea nasce da loro e ne sono parte attiva, oppure in caso di emergenza, quando gravi circostanze esterne lo richiedono, ad esempio per ragioni di sopravvivenza come nel caso del Covid-19. Secondo Gary Hamel, entrano in gioco diversi aspetti, la diligenza, l’intelligenza, l’iniziativa, la creatività e in alto la passione.

Il mondo della pubblicità deve avere collaboratori creativi, che vedono nei problemi delle opportunità, che fanno domande intelligenti, costruttive, che sanno mettere in tutto quello che fanno passione e che sono pronte ad assumersi i rischi, se necessario. In pratica devono avere il coraggio e la capacità di osare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. In questa grande tragedia della pandemia gli esempi li abbiamo visti ogni giorno: medici, infermieri, forze dell’ordine e più di altri settori, impegnati in prima linea con dedizione, con generosità, altruismo, dando un fulgido esempio di moralità.

Ma ci sono anche ragioni prettamente economiche che rendono necessario la modificazione in base al nuovo contesto sociale che andremo incontro.  Cambiare mentalità è strategie, suggerendo alcuni spunti: 1)valutate il costo della burocrazia nel mondo dell’advertising; 2) coinvolgere i collaboratori sulla necessità di snellire quelle pratiche che rallentano il lavoro; 3) essere aperti a nuove idee, per farlo occorre avere il coraggio di ascoltare proposte e idee che arrivano anche dalla base e sperimentare.

Spetta quindi il difficile compito di semplificare le procedure e trasformarle, innovarle, con l’entusiasmo di facilitare il cambiamento coinvolgendo i collaboratori, lasciando una buona libertà di iniziativa. La pubblicità si trasforma sulla base dell’evoluzione delle tecnologie e della società subirà una rilevante trasformazione. La nuova comunicazione si rivolge ad un’acquirente con elevata forza di informazione, con un elevato contenuto esplicativo. In altre parole la pubblicità dovrà essere interattiva con il cliente e dovrà avere le seguenti caratteristiche: a) informazioni chiare e utilizzabili; b) dialogo azienda-cliente; c) selettività cioè creare un dialogo per quello che effettivamente può servire al cliente.

Dobbiamo calibrare la comunicazione sul target di riferimento, individuando i mezzi a cui il nostro target è esposto e dobbiamo adeguare il contenuto dei messaggi in base agli individui ai quali mandiamo tali messaggi.

 Altri parametri riguardano il profilo socio demografico del consumatore in termini di età, sesso, livello di istruzione, dimensione del centro urbano dove vive, composizione della famiglia e fascia di reddito. Un altro dato fondamentale è quello che concerne le caratteristiche psicologiche del cliente, che si riferiscono all’insieme di valori, per esprimere la propria distintività in ambito sociale. Oggi le aziende danno molta importanza ai valori immateriali, come ad esempio l’immagine, la reperibilità e l’affidabilità. In ogni caso è necessario individuare i fattori negativi e guardare al futuro affiancandosi ai nuovi media come smartphone e internet. Oggi, è importante dare valore alla comunicazione pubblicitaria televisiva delle varie piattaforme, in questo momento del COVID 19, la TV è strumento molto usato dalle persone, grazie anche all’introduzione di nuove tecnologie applicate.

I prodotti hanno bisogno di creare un’atmosferacon valore emozionale legato all’emotività delle persone, in modo da coinvolgerle al meglio durante il messaggio pubblicitario, oggi grazie alle tecniche di Neuromarketing questo è possibile.Il prodotto è l’oggetto magico che coinvolge il pubblico, creando una situazione indirizzata a soddisfare le attese emozionali del cliente. Si rappresenta, in certi casi, la vita quotidiana, in modo che il messaggio pubblicitario sia il più possibile vicino alla realtà. Le parole espresse in un filmato commerciale vengono pronunciate con un determinato tono di voce che può cambiare il senso di ciò che vogliamo dire. L’effetto sorpresa durante uno spot, può stimolare l’attenzione di chi ascolta il messaggio ha l’obbiettivo di indurre il target group ad acquistare il prodotto o servizio da noi pubblicizzato.

Dott. Massimo Dagnino – Sociologo ASI


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