INTERAZIONE SIMBOLICA E SIGNIFICATO DELLE IMMAGINI NELLA SOCIETA’ MEDIATICA

di Francesca Santostefano

Intercorre un nesso significativo e fondamentale tra le immagini e la comunicazione, tra l’arte intesa nel senso proprio del termine e l’arte della parola. “Uomo inteso come essere comunicante”. L’etimologia della parola comunicare ossia “mettere in comune” sottolinea la valenza sociale di tale atto , oppure  “azione in comune” dunque un continuo scambio di informazioni, idee e concetti, interazioni tra persone o gruppi in un determinato contesto sociale.

Dott./ssa Francesca Santostefano ===>>

Qualsiasi tipo di interazione rimanda ad uno scambio comunicativo-attivo. Occorre tenere presente che la comunicazione rappresenta un fenomeno sociale , dunque tutto ciò che è osservabile in un contesto sociale. La fine del XX secolo è contraddistinta da una grande rivoluzione “sociale” e come tutte le rivoluzioni accadute negli anni addietro, suddetta ha avuto un impatto notevole sugli effetti in primis della globalizzazione e successivamente sulle relazioni interpersonali: la tecnologia digitale ha prodotto i nuovi “Media” come il telefonino, gli smartphone, la televisione digitale e Internet o meglio noto come il w.w.w ( world-wide-web). La cosiddetta digitalizzazione la quale ha permesso agli individui di avere uno scorcio maggiore sul mondo.

Da una parte se il XX secolo è stato contrassegnato dalla nascita del web,  dall’altra oggigiorno si parla della “terza generazione informatica” , l’era del computer ubiquo in cui esso è mobile e integrato in tutti i contesti sociali. L’antropologo Marc Augè  parlava dei “non luoghi” appunto spazi i quali sono costruiti per un fine specifico, come il rapporto che viene a crearsi fra gli individui che interagiscono in questi stessi spazi. Infatti le interazioni in internet hanno luogo in un mondo virtuale del ciberspazio (incertezza dello spazio e del tempo). Sono due i filoni ideologici contrapposti per quanto concerne l’utilizzo di internet: da un lato molti considerano il web un garante di promozione di relazioni che arricchiscono o integrano le interazioni fisiche a noi note.

Benefici dunque perché quando si viaggi o si lavora all’Estero internet può servire per comunicare o mantenere la comunicazione con amici e parenti lontani (elimina le distanze mentali). Un fattore di spinta è dato dalle “chat room” dove molti account si riuniscono per discutere di interessi comuni. Ma il beneficio di internet è opinabile. Sono in molti a schierarsi dalla parte opposta. Maggiore è il tempo che si passa a comunicare online, minore è il tempo connesso alle relazioni umane/fisiche.  Da un punto di vista sociologico si nota un cambiamento molto consistente anche nel linguaggio comune, per cui alcuni dei termini quotidiani sono sostituiti dai nuovi termini “social” come like, chat, verbi come condividere, postare, taggare, linkare, una moda soprattutto diffusa fra i più giovani, i cosiddetti “millenials”.

PATOLOGIE MENTALI CAUSATE DALLA DIPENDENZA DI INTERNET.

La dipendenza dal web, come tutte le dipendenze sociali e mentali, sono classificate nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” come patologie cliniche le quali prevedono una determinata diagnosi e vi sono riconosciuti dei sintomi correlati. Alla base di questa dipendenza presa in considerazione si trova una personalità a tratti fragile con una bassa autostima, una socio fobia radicata nelle relazioni e disagi legati alla sfera cognitiva che conducono spesso e volentieri a vere e proprie ossessioni. Tutte le dipendenze sono riconducibili ai disturbi della personalità. Molti sono i sintomi di un atteggiamento iniziale ossessivo- compulsivo che si ostenta verso questa realtà virtuale tra cui:

– In primis l’isolamento sociale riducendo il tempo di qualità che si trascorre nella realtà. Il fenomeno dell’Hikikomori nato in Giappone, diffuso oggi giorno in molti altri paesi industrializzati tra cui l’Italia, prevede un uso smodico di internet dove un individuo si rifugia nel suo personale ambito sociale (in questo caso la propria camera) e trascorre intere ore persino giornate a condividere il proprio quotidiano con amici virtuali.

– Il pubblicare costantemente foto, selfie e i luoghi che si visitano. Apparire perfetti come la foto di una bella famiglia felice e sorridente, ostentare un  trucco elaborato e bei vestiti, incoraggiandosi con frasi del tipo “sii forte” “sorridi sempre” maschera un vero e proprio smarrimento della propria individualità, l’apparire piuttosto che l’essere.

– Il sintomo maggiore è rappresentato da ansia e depressione diffuso soprattutto fra i più giovani. Il cyber bullismo è una conseguenza negativa dell’uso eccessivo dei social dove alcuni ragazzi sono costretti a subire della violenza virtuale/psicologica da bulli virtuali, conduce a conseguenze irreparabili e talvolta induce al suicidio.

– La mancanza di sonno dei “social addicted”. Problemi legati alla mancanza di sonno dovuti al voler continuamente controllare i social, anche di notte, e dunque ha un impatto molto negativo sulle prestazioni notturne.

– “FOMO” (Fear of missing out) ossia la paura di sentirsi tagliati fuori se ci si dovesse staccare dai social più diffusi quali  Facebook o Instangram, la paura di non essere accettati dagli amici virtuali (ad esempio 500 amici su facebook, 1000 follower su Instangram, 1 amico nella vita reale).

– Da un punto di vista del genere le ragazze adolescenti soffrono maggiormente dei disturbi ossessivi dai social in quanto ispirate da foto di modelle, mirano sempre a cercare quella perfezione fisica che spesso si tramuta in depressione, anoressia, episodi di autolesionismo, bassa gratificazione di sé stessi, bulimia cronica.

Sui social è possibile esprimere stati d’animo, condividere momenti di tristezza e felicità, scorci di vita privata cosicchè la privacy diviene un disvalore.

Dott.ssa Santostefano Francesca- Sociologa – Socia ASI

ABSTRACT IN ENGLISH LANGUAGE


SYMBOLIC INTERACTION AND MEANING OF THE IMAGES IN MEDIA SOCIETY

There is a significant and fundamental connection between images and communication, between art understood in the proper sense of the term and the art of the word. “Man intended as being communicating”. The etymology of the word to communicate means “to pool” a continuous exchange of information, ideas and concepts, interactions between people or groups in a specific social context. Any kind of interaction refers to a communicative-active exchange. It should be kept in mind that communication is a social phenomenon, therefore all that is observable in a social context. The end of the twentieth century is marked by a great “social” revolution and like all the revolutions that took place in the past, the aforementioned had a significant impact on the effects of globalization in the first place and subsequently on interpersonal relations; digital technology has produced the new “Media” such as mobile phones, smartphones, digital television and the Internet or better known as the w.w.w (world-wide-web). The so-called digitalization which has allowed individuals to have a greater glimpse of the world. On the one hand, if the twentieth century was marked by the birth of the web, on the other, nowadays we speak of the “third computer generation”, the uniquitous computer era in which it is mobile and integrated in all social contexts. The anthropologist Marc Augè spoke of the “non-places” precisely spaces which are built for a specific purpose, like the relationship that is created between the individuals that interact in those same spaces. Infact, internet interactions take place in a virtual world of cyberspace (uncertainty of space and time). There are two opposing ideological strands as regards the use of the internet: on the one hand, many consider the web a guarantor of promoting relationships that enrich or complement the physical interactions known to us. Benefits therefore because when you travel or work abroad, the Internet can be used to communicate or maintain communication with friends and distant relatives (eliminates mental distances). A boost factor is given by the “chat rooms” where many accounts come together to discuss common interests. But the benefit of the internet is questionable. Many take sides on the other side. The more time you spend communicating online, the less time you have in human / physical relationships. From a sociological point of view there is a very substantial change also in the common language, so some of the daily terms are replaced by the new “social” terms like like, chat, verbs like sharing, posting, tagging, linking, a widespread fashion among the youngest, the so-called “millenials”.

MENTAL PATHOLOGIES CAUSED BY INTERNET DEPENDENCE

Dependence on the web, like all social and mental addictions, are classified in the “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders” as clinical pathologies which provide for a specific diagnosis and there are recognized related symptoms. At the base of this dependence taken into consideration is a personality that is at times fragile with low self-esteem, a phobia partner rooted in relationships and discomforts linked to the cognitive sphere that often lead to real obsessions. All addictions are attributable to personality disorders. There are many symptoms of an initial obsessive-compulsive attitude that shows off towards this virtual reality including:

– First and foremost the social isolation by reducing the quality time spent in reality. The phenomenon of Hikikomori born in Japan, widespread today in many other industrialized countries including Italy, provides for an immoderate use of the internet where an individual takes refuge in his personal social sphere (in this case his own room) and spends entire hours even days to share your newspaper with virtual friends.

– Constantly posting photos, selfies and places you visit. Appearing as perfect as a picture of a beautiful, happy and smiling family, showing off an elaborate make-up and beautiful clothes, encouraging oneself with phrases such as “be strong”, “smile always” masks a real loss of one’s individuality, the appearance rather than the ‘to be.

– The major symptom is widespread anxiety and depression, especially among younger people. Cyber ​​bullying is a negative consequence of the excessive use of social media where some children are forced to suffer virtual / psychological violence from virtual bullies, leading to irreparable consequences and sometimes leading to suicide.

– The lack of social addicted sleep. Problems related to lack of sleep due to wanting to continually check social media, even at night, and therefore have a very negative impact on nighttime performance.

– “FOMO” (Fear of missing out) or the fear of feeling cut off if you were to break away from the most common social media such as Facebook or Instangram, the fear of not being accepted by virtual friends (for example 500 friends on facebook, 1000 followers su Instangram, 1 friend in real life).

– From a gender point of view, adolescent girls suffer more from social obsessive disorders, as they are inspired by models’ photos, they always aim to look for the physical perfection that often turns into depression, anorexia, episodes of self-harm, low self-gratification themselves, chronic bulimia.

On social media it is possible to express moods, share moments of sadness and happiness, glimpses of private life so that privacy becomes a negative value.


Lascia un commento

Anti - Spam *

Cerca

Archivio