Fare inchiesta: concetti–chiave

di Patrizio Paolinelli

Nell’inchiesta politica gli strumenti della ricerca sono piegati ad esigenze pratiche. Il che vuol dire che: a) la loro applicazione non è pura in quanto più che a finalità scientifiche la ricerca deve rispondere a finalità di lotta sociale; b) non si insegue il mito dell’esattezza ma si procede per approssimazioni successive; c) gli strumenti della ricerca sociologica subiscono una trasformazione dovuta proprio a come si utilizzano e per quali fini.

<<== Prof. Patrizio Paolinelli

Che la trasformazione sia feconda o infeconda dipende dal livello del conflitto sociale. Tendenzialmente, quanto più il conflitto sociale si innalza, tanto più l’oggetto della ricerca perfeziona le sue capacità di autosservazione. In altre parole: anche gli strumenti della sociologia hanno bisogno di essere liberati. E in questo processo, di cui lavoratori sono protagonisti, i limiti dell’inchiesta politica si rivelano grandi opportunità.

Per chiudere: i concetti qui esposti non aspettano altro che di essere rivoluzionati dalla prassi.

Conricerca

Definizione. I soggetti dell’inchiesta: a) analizzano autonomamente la propria condizione; b) autorganizzano la conoscenza della realtà in cui vivono e agiscono. Tramite questo metodo il tema della ricerca è individuato insieme all’oggetto della ricerca. La conricerca collega: fini della ricerca, fini di azione politica, obiettivi di mutamento.  La conricerca è parte integrante dell’inchiesta politica.

Inchiesta

Definizione:metodo di rilevazione che utilizza varie tecniche di raccolta-dati (qualitative e quantitative; dette anche: standardizzate e non standardizzate) per la registrazione e l’analisi dei comportamenti di soggetti individuali e collettivi precedentemente definiti.

In termini generarli, nell’inchiesta politica i dati sono prevalentemente utilizzati per ottenere informazioni su valori, aspettative, rapporti sociali di un soggetto al fine di: analizzarne il comportamento; individuare -sulla base di questa analisi- bisogni, aspettative, soluzione dei problemi.

Inchiesta: fasi

  • Formazione del gruppo di ricerca
  • Individuazione del problema/i da sottoporre a indagine
  • Definizione delle ipotesi di lavoro che si intendono verificare
  • Raccolta della documentazione (bibliografia, statistiche, precedenti ricerche ecc.)
  • Scelta delle tecniche di indagine (analisi qualitativa, quantitativa quali/quantitativa)
  • Elaborazione delle tecniche (es.: costruzione del qst, preparazione domande per intervista semistrutturata ecc.)
  • Applicazione delle tecniche prescelte
  • Elaborazione e analisi dei dati raccolti
  • Stesura Rapporto di ricerca
  • Diffusione dei risultati dell’inchiesta.

Inchiesta politica

In linea di principio tutte le inchieste hanno una finalità politica. Spesso questa finalità è occulta. Diciamo allora che quando l’inchiesta si dichiara politica, da un lato, compie un’operazione di chiarezza e, dall’altro, libera la ricerca da ogni pretesa di neutralità: l’inchiesta politica è di parte. Scopo principale dell’inchiesta politica è quello di raccogliere dati e informazioni sulla realtà al fine di contribuire a trasformarla.

L’inchiesta politica si concentra su temi di attualità, che spesso la fanno coincidere con l’inchiesta giornalistica (eccezion fatta quando usa il questionario). Per gli strumenti che usa, altrettanto spesso l’inchiesta politica coincide con la ricerca applicata utilizzata dalla sociologia tradizionale a fini di controllo sociale (es.: ricerche sulla criminalità giovanile per meglio reprimerla; ricerche sulle condizioni di lavoro per meglio  sfruttare la forza-lavoro; ricerche sui consumi per indurre falsi bisogni ecc.).

L’inchiesta politica si occupa prevalentemente di eventi conflittuali (disagio sociale, scioperi, questioni ambientali ecc.). Principali macroaree:

  • problemi del lavoro (rapporti di produzione, rapporti sociali di produzione, relazioni sindacali)
  • meccanismi di riproduzione sociale (Welfare-State, famiglia, vita quotidiana ecc.)
  • istituzioni totali (carcere, manicomi, apparati repressivi ecc.)
  • ingiustizie sociali (subite da classi sociali, gruppi più o meno estesi, individui)
  • vita politica (partiti, istituzioni, movimenti ecc.).

Alcuni dei suoi principali obiettivi sono:

  • intercettare bisogni
  • smascherare abusi
  • denunciare la negazione di diritti (individuali e collettivi)
  • individuare e comprendere strategie di lotta, difesa e sopravvivenza di classi, categorie, gruppi, soggetti collettivi ecc.
  • individuare e comprendere processi di produzione di falsa coscienza (es.: l’ideologia neoliberista, gli effetti sociali dei mass-media, il controllo dell’informazione ecc.).

L’inchiesta politica è una strategia di ricerca per:

  • dare forma e forza a idee, valori, opinioni, strategie che provengono dal basso in modo da fornire alle classi subalterne e più in generale agli sfruttati elementi di autocomprensione della propria condizione
  • dare uno sbocco alle tensioni sociali individuando forme di autogoverno (della società) e di autogestione (della produzione economica e dei processi di consumo)
  • produrre una conflittualità politica e sociale cosciente del proprio progetto collettivo
  • fornire al PRC un quadro delle dinamiche sociali oggetto di inchiesta al fine su supportare la sua azione politica e di governo ai diversi livelli territoriali.

Indagine qualitativa (non standardizzata)

Approccio: entrare nell’individualità della persona e/o del gruppo al fine di vedere il mondo dal suo punto di vista.

Vantaggi: a) permette di esplorare in profondità sistema di valori, motivazioni, aspettative, pregiudizi ecc.; b) indaga in profondità ciò che l’analisi quantitativa segnala appena e/o non riesce a spiegare esaurientemente; c) approfondisci i sistemi di senso e significato dell’azione sociale.

Svantaggi principali: a) non garantisce all’analisi significatività statistica; b) non garantisce sufficiente estensione rappresentativa.

Nell’inchiesta politica tali svantaggi non sono determinanti perchè spesso l’oggetto della ricerca è trascurato dagli istituti ufficiali di rilevazione e/o oscurato dal sistema mediatico.

Sul piano della comunicazione esterna, l’indagine qualitativa permette più di altri strumenti di far emergere condizioni di sofferenza individuale e sociale all’attenzione della comunità scientifica, dei mass-media e dell’opinione pubblica.

Indagine quantitativa (standardizzata)

Quando l’oggetto della ricerca investe un certo numero di persone è necessario ricorre a strumenti quantitativi (o standardizzati) quali il questionario (qst). Questo strumento si rivela indispensabile perchè la comparazione tra le risposte si ottiene soltanto quando ogni domanda viene ripetuta agli intervistati esattamente nello stesso modo. In definitiva: si utilizzano le procedure standardizzate quando prevale l’esigenza di misurare i fenomeni. L’utilizzo del qst: a) consente il trattamento statistico delle informazioni; b) permette di generalizzare i risultati; c) permette di identificare più facilmente relazioni causali tra fenomeni. 

Osservazione

Definizione. Tecnica di rilevazione: a) effettuata sul campo; b) in prima persona; c) per la raccolta di dati su determinati comportamenti.

Questa tecnica comporta la presenza del ricercatore per un periodo di tempo più o meno lungo nell’ambiente che intende analizzare. La presenza del ricercatore può essere palese o occulta. Es.: palese, se indaga sulla qualità del lavoro in una fabbrica o in un’azienda di servizi; occulta, se osserva il comportamento di viaggiatori in una grande stazione ferroviaria.

L’osservazione è una procedura tendenzialmente orientata a produrre ipotesi di ricerca e a rilevare elementi qualitativi nel comportamento di un determinato gruppo. L’uso di strumenti audiovisivi è un supporto che incrementa notevolmente l’attendibilità dell’osservazione.

Osservazione partecipante

Caratteristiche principali: a) è una strategia di ricerca tra le più importanti nella realizzazione delle inchieste politiche e non richiede la mediazione di rilevatori indiretti quali il qst; b) l’osservatore partecipa alla vita dei soggetti studiati sia che ne faccia parte o meno; c) se esterno l’osservatore riesce a farsi accettare come componente del gruppo su cui fa inchiesta.

Quando il ricercatore è membro del gruppo oggetto di indagine si parla di partecipazione osservante. Non è una questione di sfumature. I due ruoli (osservatore partecipante, partecipante osservatore) comportano problemi di inchiesta differenti. Ad es.: il secondo ha meno difficoltà a farsi accettare dal gruppo, ha facile accesso a comportamenti informali, la sua presenza non altera la vita del gruppo, sfrutta al massimo le potenzialità della conricerca ecc.

I principali scopi dell’osservazione partecipante sono: identificarsi con il gruppo oggetto di indagine per comprenderlo il più possibile dall’interno; individuare senso e significati di determinati comportamenti; ottenere informazioni altrimenti difficilmente reperibili; assistere a comportamenti/situazioni che non hanno scarsa o nulla visibilità pubblica; mettere in relazione concetti e comportamenti con indicatori quali ad es.: occupazione, disoccupazione ecc.; formulare ipotesi di ricerca e stimolare ipotesi per ulteriori ricerche.

I vantaggi principali dell’osservazione partecipante sono: a) scoperta di novità; b) verificare ipotesi che la sola analisi quantitativa non può indagare; c) cogliere gli aspetti non verbali della comunicazione; d) dare voce ai soggetti dell’inchiesta; e) svelare condizioni di vita e di lavoro altrimenti occultate/trascurate.

Lo svantaggio principale consiste nel rischio da parte del ricercatore di perdere di obiettività e di lucidità a causa di un eccessivo coinvolgimento emotivo nei confronti del gruppo osservato.

Dal punto di vista dell’inchiesta politica l’importanza dell’osservazione partecipante consiste, tra l’altro, nel fatto che una piena conoscenza del sociale si realizza attraverso la comprensione del punto di vista degli attori sociali. Per questo motivo i principali campi di applicazione dell’osservazione partecipante sono: fenomeni di cui si sa poco (ad es.: i modi di sfruttamento in una fabbrica, in un cantiere, in un call-center ecc.); quando esistono profonde divergenze tra il punto di vista dell’attore sociale e quello dei mass-media (es.: immigrazione clandestina).

Problemi di metodo

La metodologia tradizionale del fare inchiesta si preoccupa di evitare come la peste che il ricercatore modifichi la situazione oggetto di ricerca. Nell’inchiesta politica questo approccio è ribaltato. Ciò che interessa conoscere sono: a) le basi materiali della vita del gruppo, organizzazione, categoria, classe ecc. oggetto di indagine; b) le sue condizioni oggettive di esistenza; c) i suoi bisogni reali; d) le paure che il neoliberismo, nelle sue molteplici articolazioni pratico/ideologiche, ingenera nelle classi subalterne e più in generale nella società tutta. L’inchiesta politica dunque desidera e vuole modificare la situazione di ricerca. Tuttavia il metodo alternativo, proprio perché si pone l’obiettivo di conoscere per trasformare, procede con rigore. E due dei principali problemi da risolvere nella discussione interna al gruppo di ricerca sono:

  • Autoreferenzialità. Consiste nel proiettare la propria esperienza della realtà sull’oggetto di inchiesta. Ovviamente questo non significa che il vissuto di chi fa ricerca non conti. Ma va sempre mediato con i comportamenti sociali che sono qualcosa di molto diverso dalla semplice proiezione sul mondo delle singole esperienze (per quanto importanti esse siano). Perciò è importante che progettazione e realizzazione dell’indagine siamo aperte all’imprevisto, meglio ancora alla scoperta.
  • Manipolazione.Consiste nel pensare l’inchiesta come uno strumento che permette di cercare esattamente ciò che si desidera trovare. Procedendo in questa maniera per es: si costruiscono qst che indirizzano le domande, suggeriscono risposte ecc. Per superare tale problema è necessario che il gruppo di ricerca abbia ben chiare le ipotesi di lavoro da cui partire nella realizzazione della ricerca. Ipotesi che possono trovare conferma o smentita alla fine dell’indagine. Per questo è necessario prestare attenzione alle fasi di costruzione del qst e se possibile sottoporlo ad un pre-test prima di somministrarlo.

Questionario (qst)

Definizione: insieme organizzato di domande finalizzate a verificare le ipotesi del progetto (o disegno) della ricerca.

I tipi di dati che si ottengono con il qst sono prevalentemente quattro:

  • dati personali (sesso, età, stato, civile, residenza, titolo di studio, reddito, professione ecc.)
  • dati di comportamento (raccolta di informazioni su un comportamento specifico; es.: il pendolarismo)
  • dati di atteggiamento (domande finalizzate a comprendere quali spinte inducono ad un determinato comportamento; es.: uno sciopero)
  • dati di opinione (raccolta di opinioni su ciò che un soggetto pensa rispetto a un determinato problema, fenomeno, fatto ecc.).

I qst variano a seconda dei tipi di dati che si intendono raccogliere e della loro qualità e quantità.

Ai fini dell’inchiesta politica i tipi di qst che maggiormente interessano sono:

  • quelli che indagano su atteggiamenti, valori, opinioni.
  • quelli che indagano su comportamenti, abitudini, avvenimenti personali.

Un’accortezza utile.  In apertura il qst:

  • informa su chi sono i promotori dell’inchiesta
  • informa quali sono le finalità della ricerca
  • garantisce l’anonimato
  • fornisce eventuali spiegazioni sulle modalità di compilazione
  • assicura la diffusione dei risultati.

Questionario: campionamento

Per l’inchiesta politica il campionamento non deve necessariamente rispondere a tutti i santi crismi della sociologia e della statistica perché l’obiettivo è, appunto, politico. E la politica non è una scienza esatta, come d’altra parte non lo sono né la sociologia né la statistica. L’inchiesta politica ha tra i suoi fini la partecipazione al conflitto. Tuttavia è utile masticare alcuni termini principali delle procedure di campionamento in modo da possedere gli strumenti concettuali di base per sapere cosa è e come si struttura un campione e per rispondere ad eventuali critiche.

Il qst si utilizza nelle indagini che hanno circoscritto una o più unità di analisi (gruppi familiari, contesti socioterritoriali, categorie di lavoratori ecc.). Le unità di analisi sono a loro volta sottoposte a campionamento, ovvero si estrae da esse un sottoinsieme significativo (unità campionaria). La totalità delle unità di analisi compone l’universo di riferimento della ricerca. In altre parole, con il campionamento viene intervistata la rappresentanza di una determinata categoria di persone (detto in termini tecnici consiste nell’approssimazione dell’universo). Il campionamento è dunque una procedura che consente la selezione di unità campionarie funzionali al disegno della ricerca.

Nella fase preliminare dell’inchiesta (detta anche esplorativa) per ottenere le informazioni necessarie alla selezione delle unità campionarie si ricorre a repertori bibliografici e osservatori privilegiati (vedi capitolo: Raccolta dei documenti: le fonti).

Le unità di analisi debbono essere ben definite per costruire le domande adatte al fine di evitare mancate risposte.

Tipi di campionature:

  • Casuale. Ogni individuo della popolazione oggetto di inchiesta ha la stessa possibilità di inclusione degli altri. È il tipo di campionatura maggiormente utilizzato.
  • Stratificata. Si divide la popolazione in starti e da ogni strato si estrae un numero di individui che comporranno il campione. Es.: se in un settore produttivo la composizione della popolazione è di 80 donne su 100, su un campione di 200 lavoratori dobbiamo estrarre 160 donne e 40 uomini.
  • A grappoli. Si individuano soggetti accomunati da una stessa caratteristica. Es.: le madri-lavoratrici di una provincia estratte dai comuni tra i 5.000 e i 10.00 abitanti.

Nell’inchiesta quantitativa (standardizzata) il principio guida di chi utilizza l’analisi per campioni è la rappresentatività. Per essere considerato valido un campione deve essere rappresentativo dell’intera popolazione da cui è estratto. In altre parole, deve riprodurre su scala ridotta la composizione della popolazione in relazione ad alcune sue caratteristiche. Ovviamente non è necessario che il campione riproduca tutte le caratteristiche della popolazione ma solo quelle considerate discriminanti per l’interpretazione del fenomeno indagato.

Se non è possibile selezionare compiutamente il campione può convenire intervistare quante più persone possibile (ovviamente se non si tratta di grandi numeri) o viceversa poche persone, ma che il gruppo di ricerca ritiene particolarmente significative. In entrambi i casi il campione non è rappresentativo. Il che, per l’inchiesta politica, non costituisce un problema. E’ tuttavia eticamente corretto dichiararlo all’inizio del rapporto di ricerca e della eventuale presentazione in pubblico.  

Questionario: fasi

  • Formazione del gruppo di ricerca
  • Definizione dell’oggetto di indagine
  • Esplorazione: a) si approfondisce il tema di interesse organizzando incontri preliminari con i soggetti dell’inchiesta e con osservatori privilegiati; b) si recupera la bibliografia di riferimento; c) si decide se il qst soddisfa tutte le esigenze dell’inchiesta oppure se sono necessarie anche analisi qualitative.
  • Individuazione del tipo di qst
  • Individuazione delle caratteristiche del qst: numero e tipi di domanda, tipi di risposta ecc.
  • Individuazione del campione e in base alle scelte effettuate individuazione delle procedure per la raccolta dei dati. Es.: somministrazione individuale o di gruppo ecc.
  • Redazione del qst
  • Pre-test del qst (il qst viene sottoposto ad una piccola unità di possibili destinatari e in quella occasione si valutano tutti gli aspetti di funzionalità del qst stesso)
  • Somministrazione (nell’inchiesta politica spesso questa fase è problematica per divieti aziendali, paura dell’intervistato di farsi vedere dai superiori ecc. In questi casi è consigliabile strutturare il qst in modo che la sua compilazione non superi mezz’ora)
  • Ritiro qst e inserimento dati nel computer (spesso quest’ultima operazione è estremamente impegnativa soprattutto se il qst comprende molte domande e se i qst da codificare sono numerosi. L’inserimento dati (data entry) va dunque previsto in anticipo perché richiede un forte investimento di tempo e lavoro da parte di chi nel gruppo di ricerca si fa carico di questo impegno).
  • Analisi e interpretazione dei risultati
  • Stesura Rapporto di ricerca.

Questionario: domande

Con il qst la problematica oggetto di inchiesta è tradotta in domande. Per tale motivo è necessario: a) circoscrivere l’oggetto di indagine; b) definire gli obiettivi della ricerca; c) conoscere nella maniera approfondita la realtà su cui si indaga; d) impostare le domande del qst sulla base delle conoscenze acquisite in modo da prevedere le risposte più probabili; e) rendere significativa ogni domanda in relazione all’oggetto di indagine.

Tipi di domanda:

  • Chiuse (le risposte sono fissate in anticipo e l’intervistato sceglie solo tra le alternative proposte. Queste risposte sono esaustive rispetto al progetto di inchiesta in quanto: a) non esistono altre risposte possibili; b) l’inchiesta non è interessata ad altre possibili risposte)
  • Aperte (lasciano all’intervistato completa libertà di risposta. Questo tipo di domanda è poco utilizzata perché pone grossi problemi di formulazione, interpretazione e codifica. In genere si riduce a <altro> alla fine di una sequenza di alternative, oppure è utilizzata nei qst particolarmente lunghi e impegnativi per alleggerire il peso della compilazione).
  • Strutturate (L’intervistato sceglie tra un ventaglio di risposte. Questo tipo di domanda è utilizzata nelle cosiddette <scale di frequenza>. Es: più di una volta al mese, meno di una volta al mese …..)
  • Domande-filtro (possono essere domande sia chiuse che strutturate. Hanno la funzione di selezionare i soggetti, ossia di indirizzarli verso domande specifiche destinate solo a chi abbia determinate caratteristiche. Es.: il tuo contratto di lavoro è: 1) a tempo indeterminato, 2) a tempo indeterminato, 3) nessun contratto. Se hai risposto 1 passa alla domanda…
  • Items (consiste in una affermazione indicativa di un determinato atteggiamento e si chiede all’intervistato di esprimere la propria adesione o meno.  Es.: L’obbedienza al capoufficio è la più importante qualità di un impiegato. Con questa affermazione sono: completamente d’accordo; abbastanza d’accordo; abbastanza contrario; completamente contrario…).

I dati di base (sesso, età, dove vivi, con chi vivi ecc.) possono essere inseriti alla fine o all’inizio del qst. Dipende dal numero delle domande e dalla strategia complessiva del qst stesso. In ogni caso è necessario stare attenti alla collocazione delle domande. Ad es. è meglio chiedere il titolo di studio alla fine del qst se l’unità di analisi è poco secolarizzata perché questa domanda potrebbe irritare l’intervistato. Stessa accortezza va seguita per domande che possono essere ritenute troppo personali come ad es.: quale partito voti, quanto guadagni ecc.

Questionario: pratiche interpretative

A ogni domanda del qst deve corrispondere una sola informazione. Partendo da questo principio è necessario:

  • Elaborare una matrice dei dati che consenta l’organizzazione delle informazioni ricavate dal qst e procedere a codificarli
  • Codificare i dati significa assegnare di numeri identificativi alle domande
  • Utilizzare un database
  • Prevedere le combinazioni tra variabili
  • Prevedere i livelli di analisi (monovariata, bivariata, multivariata).

L’analisi monovariata è quella meno complicata da usare. Queste le sue caratteristiche.

  • Si applica a singole variabili (una sola risposta) e serve a rappresentare i caratteri della popolazione, la distribuzione delle risposte a ogni domanda
  • Permette di costruire indici statistici attraverso misure sintetiche (la conflittualità in fabbrica è un indice di malessere; le ore di sciopero sono un indicatore)
  • Permette la distribuzione di frequenza (tabella in percentuale e valori assoluti)
  • Permette di individuare misure di tendenza centrale, concentrazione di valori, omogeneità e differenze
  • Fornisce misure di variabilità come campi di variazione, scarti, scostamento, varianza ecc.

Questionario: vantaggi e svantaggi

Il qst si distingue dagli altri tipi di interviste per il fatto di avere domande e risposte standardizzate, ossia immodificabili.

  • Vantaggi. Consente con poco tempo di raccogliere informazioni su un numero ampio di persone. Potendo essere autocompilato il qst consente di ridurre le risorse necessarie per realizzare l’inchiesta.
  • Svantaggi. E’ molto rigido dal punto di vista della qualità delle informazioni raccolte perché chi risponde si limita a indicare delle scelte tra quelle previste senza andare in profondità e senza spiegare le ragioni che determinano comportamenti e opinioni.

Una soluzione per limitare gli svantaggi consiste nell’affiancare al qst strumenti qualitativi (non standardizzati) quali ad es. l’intervista biografica. L’integrazione tra i due strumenti dipende dalle risorse a disposizione, dalle diverse esigenze dell’inchiesta e dai temi indagati. A volte non è possibile per problemi di tempo (la necessità di indagare rapidamente su un fenomeno) e risorse (personale esperto per la raccolta delle biografie, costi della sbobinatura ecc.).

Bibliografia essenziale

AAVV, Precariopoli. Parole e pratiche delle nuove lotte sul lavoro, manifestolibri, Roma, 2005.

Andrea Bosco, Come si costruisce un questionario, Carocci, Roma, 2003.

Carlo De Rose, Che cosa è la ricerca sociale, Carocci, Milano, 2003.

Gian Antonio Gilli, Come si fa ricerca, Mondadori, Milano, 1971.

David S. Hachen Jr., La Sociologia in azione. Come leggere i fenomeni sociali, Carocci, Roma, 2003.

G. Pellicciari, G. Tinti, Tecniche di ricerca sociale, Franco Angeli, Milano, 1987.

POSSE, Fare inchiesta metropolitana, Castelvecchi, Roma, n° 2-3 gennaio 2001.

Sonia Stefanizzi, La conoscenza sociologica, Carocci, Roma, 2003

Il presente saggio è tratto da: Manuale per fare inchiesta. Per un nuovo abbecedario della politica, (A cura di Patrizio Paolinelli), Socialmente, Granarolo dell’Emilia (Bologna), 2007, pagg. 103-109.


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