15 MARZO, GIORNATA NAZIONALE SUI DISTURBI ALIMENTARI

 “Siamo ciò che mangiamo” L. Feuerbach

di Francesca Santostefano

Il 15 Marzo si celebra la Giornata nazionale di sensibilizzazione sui disturbi alimentari, una problematica che colpisce quasi il 40% dell’intera popolazione italiana, spesso a soffrire di tale disturbo sono gli adolescenti e spesso da un punto di vista del genere sono le ragazze tra le più colpite. Cosa si intende nello specifico per disturbo alimentare o correlato all’alimentazione?

<< == dott.ssa Francesca Santostefano

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono delle patologie connotate da una sorta di alterazione delle normali abitudini alimentari e da un’ossessione per le proprie forme del corpo al fine di mantenere il proprio peso corporeo negli standard che spesso una società troppo perfezionista pretende. Tali disturbi, i quali hanno correlazioni psicologiche e sociali, insorgono durante il periodo adolescenziale, un periodo di transizione ove il corpo muta e si hanno molteplici conflitti con il mondo circostante. Vi sono dei comportamenti tipici riguardo il disturbo alimentare quali il digiuno, la minor quantità di cibo consumato, vomito per controllare il proprio peso, l’uso talvolta di lassativi o diuretici.

Fra i disturbi alimentari più diffusi vi sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa ed il disturbo da alimentazione incontrollata (o Binge Eating disorder, BED); tali disturbi sono riportati dal DSM 5 e vi riporta anche i disturbi della nutrizione (Feeding disorders). Le condizioni psico-sociali sono un terreno fuorviante a favorire l’esplosione di tali disturbi, pertanto, da un punto di osservazione sociologica, il corpo o meglio ancora la percezione di esso e la percezione del mondo esterno sono condizionati ininterrottamente dalle forme congetturate dalla società. Altresì si afferma che le condotte sociali siano “parte strutturale del nostro modo di recepire il corpo: i modelli culturali appaiono letteralmente incarnati nel corpo stesso”, dunque noi siamo quello che mangiamo, ostentiamo ciò che mangiamo attraverso il nostro comportamento che dipende altresì dalla cultura di soggiorno. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’anoressia nervosa colpisce con maggior incidenza le donne.

Dagli anni ’50 del secolo scorso si comincia a parlare di anoressia nervosa definendola come un disturbo etnico ovvero un disturbo tipico di una certa cultura, secondo Gordon l’interiorizzazione del modello fisico dominante rappresenta una soluzione patologica del problema dell’identità in quanto consente di ridurre il disagio causato dai sentimenti di debolezza e dal conflitto interiore. L’identità femminile si concretizza in una donna più sicura e consapevole di sé tuttavia rinchiusa nello spazio dell’effimera apparenza, l’aspetto estetico è divenuto un must per poter scalare la strada del successo o della carriera. Sempre da un punto di vista sociologico, i mass media giocano un ruolo cruciale in tale prospettiva influenzando i soggetti predisposti a questi tipi di disagi incentivando con i modelli che propongono come la pressione sulla magrezza e la stigmatizzazione della grassezza. La donna di oggi è sottoposta a pressioni e contraddizioni dettate dall’esigenza di assumere ruoli che possano contrastare con le sue abitudini, un conflitto morale tra identità personale e modelli imposti dalla società.

CORRELAZIONE FRA DISTURBI ALIMENTARI E PANDEMIA DA COVID-19

L’incidenza fra disturbi alimentari e Covid 19 è aumentata del 30% ma non a causa del virus bensì dalle restrizioni sociali a cui abbiamo dovuto attenerci. Secondo una recente valutazione nei pazienti già in cura per i disturbi alimentari prima pandemia da Covid 19, vi è un peggioramento di essa causato soprattutto dall’isolamento sociale, la permanenza forzata a casa, la chiusura delle scuole e tutte le iniziative di coinvolgimento sociale. Inoltre le strutture atte all’assistenza ed al supporto socio relazionale dei pazienti durante il lock-down hanno dovuto sospendere le attività e dunque il piano terapeutico volto al sostegno non ha avuto, in tal periodo, riscontri positivi. Diciamo un’emergenze nell’emergenza poiché i colloqui psicologici e clinici sono stati sostituiti dalle video-call che non hanno la stessa valenza, a ciò si aggiungono in tali pazienti stati di perenne angoscia, insonnia e depressione. Sul cibo proiettiamo le nostre inquietudini più profonde, ci ingozziamo se siamo ansiosi o ci si chiude lo stomaco per qualche pensiero di troppo, un paradigma piuttosto emblematico, uno specchio in cui riflettiamo noi stessi. Cibo è conflitto e noi siamo conflitto, tale commemorazione è un monito per sensibilizzare questo disturbo e soprattutto per fomentare la prevenzione che da poco tempo è stata sottovalutata.

Dott.ssa Santostefano Francesca – Sociologa – Socia ASI

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI – SITOGRAFIA

Disturbialimentariveneto.it., Cosa sono  i DCA disturbi del comportamento alimentare.

Thebottomup-it.cdn.ampproject.org., Anoressia,,bulimia e il rifiuto del cibo.  

Www.nelfuturo.com.,  L’aspetto sociale dell’anoressia.

Www-avvenire-it.cdn.ampproject.org., Boom dei disturbi alimentari, ecco il virus degli adolescenti.


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